
Lo sciopero dei lavoratori AMT di Catania è stato fissato per il 14 settembre dalle 12 alle 16 per il personale viaggiante, e di smonta di due ore anticipate per gli altri dipendenti. La protesta è organizzata da Filt Cgil e Fit CISL ed è la diretta conseguenza di un confronto debole tra i vertici aziendali che per mesi non hanno incontrato i rappresentanti dei lavoratori su temi chiave come la carente organizzazione, il mancato rispetto di importanti diritti dei lavoratori e l’atteggiamento antisindacale.
Hanno pesato sulla scelta di ricorrere alla protesta anche l ‘applicazione errata del contratto di categoria che di fatto sottrae ai lavoratori somme a loro spettanti e l’adozione di un regolamento per gli avanzamenti di carriera, figlio di una politica vecchia e clientelare. Siamo già pronti ad impugnare tutte le iniziative che ne scaturiranno. A queste ragioni va aggiunta la forte preoccupazione sulla sicurezza in queste delicate settimane di lotta al Covid ad inizio anno scolastico. Sui mezzi AMT la copertura dei posti disponibili è al 100 % ma la prudenza avrebbe imposto -e di questo aspetto, il presidente Giacomo Bellavia non fa cenno nell’ intervista al quotidiano “La Sicilia”- una disponibilità limite dell’80%.
Lo segnalano in una nota i segretari generali di Cgil e Cisl di Catania, Giacomo Rota e Maurizio Attanasio, e di Filt Cgil e Fit Cisl, Alessandro Grasso e Mauro Torrisi.
“L’attenzione al distanziamento nei bus anche a fronte dell’ascolto di altri attori sociali e istituzionali, sarebbe stato un passaggio essenziale per la sicurezza dei nostri studenti e di chiunque viaggi sui bus di città. – spiegano i dirigenti sindacali- Nonostante l’attività dell’assessore comunale alla Pubblica istruzione, Barbara Mirabella (alla quale riconosciamo un grande sforzo in questa direzione), l’ Amt ha partecipato poco fattivamente al “tavolo della scuola”. Il gruppo di lavoro oggi avrebbe molto da dire su questa eccessiva percentuale di posti passeggeri sui mezzi AMT.
Per questo e per molto altro, CGIL e Cisl insieme alle sigle di categoria, Filt e Fit, non possono rimanere a guardare. Lo sciopero sarà la nostra risposta, malgrado le nostre intenzioni iniziali di dialogo pacifico, ad un pericoloso atteggiamento di non ascolto”.
RMDN