
Rota e Palella: “Rischio è che la lotta alla mafia venga scambiata per retorica mentre sono le pratiche concrete che fanno la differenza”
In occasione della celebrazione odierna della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, la Cgil ricorda nelle proprie sedi i sindacalisti caduti per mano della criminalità organizzata in Sicilia e altri cittadini assassinati a Catania; tra questi il giornalista Pippo Fava, il militare Alfredo Agosta, il giovane Cosimo Aleo, l’ispettore Giovanni Lizzio, l’avvocato Serafino Famà e tantissimi altri, colpevoli di avere lottato la mafia a viso aperto o di essersi sottratti alle sue orribili dinamiche.
Per il segretario generale Giacomo Rota e la responsabile del Dipartimento legalità, Pina Palella “in una città complessa come Catania dove spesso la storia della criminalità organizzata si intreccia con gli interessi economici, anche quelli meno visibili, e il potere, è necessario riflettere con i cittadini ad ogni possibile occasione e forse ancora più che in passato. Il rischio è che la lotta alla mafia venga scambiata per retorica mentre sono le pratiche concrete che fanno la differenza. Cercare di smascherare appalti con regole opache, spesso segnalandoli sul nascere, intervenire su dinamiche sociali a rischio di contaminazione mafiosa, seguire casi speciali come il destino delle aziende sottratte alla mafia e soprattutto lottare per un lavoro dignitoso per tutti e per il diritto alla casa, senza ostaggi del potere e del ricatto, è la maniera della Cgil di onorare queste vittime ogni giorno dell’anno”.
Rmdn